CACCURI

1. Panorama di Caccuri

CACCURI

Caccuri meraviglia, ammalia e rapisce con una magica alchimia di stretti vicoli e infiniti paesaggi, di rassicurante tradizione e curiosa originalità, di antiche rocce e nuove idee, di solide fondamenta e spiazzante estro creativo.

E’ strano come un piccolo borgo in provincia di Crotone possa concentrare in sé il lustro del passato, un vivace presente ed un fertile futuro. Riconosciuto tra i “Borghi più belli d’Italia”, Caccuri troneggia sulle valli circostanti ponendosi come ambita frontiera tra le cristalline acque del mar Ionio e l’aria salubre dell’altopiano silano.

Nonostante faccia registrare la presenza di insediamenti già dal periodo neolitico, è nel VI secolo d.C., in concomitanza con la realizzazione di un presidio di difesa bizantino, che gli storici collocano l’origine di Caccuri. Il castro bizantino costruito a difesa della Valle del Neto è stato, successivamente, feudo di importanti famiglie come i Ruffo, i Cavalcanti e i Barracco che ne hanno trasformato la destinazione da struttura difensiva a residenza signorile. L’aspetto attuale del castello, che riprende lo stile medievale, è dovuto alla ristrutturazione ottocentesca realizzata dai Barracco, terminata nel 1885 con la realizzazione di una torre merlata a due piani, ben visibile in cima allo sperone su cui si erge Caccuri e che, in realtà, nasconde una cisterna. All’interno del castello è facile fare un passo indietro nel tempo grazie ai variopinti soffitti dipinti a trompe l’oeil con scene della Gerusalemme liberata e dell’Orlando furioso, alle antiche maioliche napoletane, nonché alla grande cucina ottocentesca, conservata perfettamente. Dal cortile interno del castello, inoltre, è possibile accedere alla Cappella palatina dedicata a Santa Barbara con una collezione di sette dipinti, tra cui un’opera del Gargiulo e una del Muratori.

L’importanza di Caccuri nella storia è attestata anche dalla presenza del clero attestata, in particolare, dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e dalla Chiesa di Santa Maria del Soccorso. La prima, di origine medioevale, è situata nel cento storico e presenta una pianta basilicale a tre navate; in fondo alla navata di sinistra si trova la Cappella del Santissimo Sacramento, sul cui altare è posta la tela che raffigura “L’ultima cena” ad opera dell’artista calabrese Cristoforo Santanna. La seconda, invece, è una Chiesa domenicana realizzata nel XVI secolo, a cui si accede mediante un interessante portale in pietra intagliata. La Chiesa, a pianta unica con soffitto ligneo a cassettoni, presenta numerose opere di grande valore artistico, tra cui l’Altare di San Domenico, uno dei più importanti esempi d’arte lignea barocca in Calabria. Sempre nella struttura del convento domenicano, si può visitare, inoltre, la Cappella del Santo Rosario, realizzata dalla famiglia Cavalcanti, in cui è ancora possibile ammirare importanti testimonianze del rilievo di tale struttura, tra cui l’iscrizione in stemma coronato posta sul coro e l’Albo presenze in legno dorato. Sollevando lo sguardo, inoltre, si contempla un pregiato soffitto ligneo recante la Madonna del Santo rosario tra i quattro papi domenicani. Entrambe le Chiese hanno costituito ambientazione per il celebre film “Il brigante Musolino” con Silvana Mangano ed Amedeo Nazzari.

A rendere celebre Caccuri nel mondo è, inoltre, il nome di Francesco Simonetta detto “Cicco”, a cui il paese ha dato i natali nel 1410, uomo più potente del ducato di Milano nonché braccio destro degli Sforza e tra i personaggi centrali del Rinascimento italiano, definito da Machiavelli “uomo per lunga pratica eccellentissimo”.

Caccuri non è solo un fiume di arte, cultura e storia ma anche un’importante fucina di artigianato d’eccellenza, con particolare riferimento alle ceramiche ed all’oreficeria, ma anche di agroalimentare di qualità. Tra le gustose pietanze che incantano il palato del visitatore ricordiamo: la pasta fresca con il tipico ragù di carne, la minestra tradizionale con cicorie e fagioli, i prodotti da forno e dolciari (tra cui la ricca pitta impigliata, scolpita come in un peplo di sfoglia e i memorabili amaretti artigianali). Genuini e di qualità sono anche i locali frutti della terra con cui è possibile realizzare altrettante saporite ricette: tra cui peperoncini, olive, fichi, noci e mandorle. A ciò si aggiunga anche la coltivazione secondo i metodi della permacultura, presente in loco, di alcune erbe usate a scopo alimentare (come il maio, ossia il fiore del sambuco e il finocchio) o fitoterapico, come le bacche di rosa canina, la canapa, l’iperico.

Negli ultimi anni, infine, sono molte le celebrità del mondo della cultura, della società civile e dello spettacolo che stanno scoprendo le molteplici risorse del paese grazie al “Premio letterario Caccuri”, ideato dall’Accademia dei Caccuriani. Grazie al passaggio di tali testimonial è possibile ammirare una via cittadina costellata di mattonelle con commosse dediche autografe vergate direttamente dagli illustri ospiti del Premio. Tra queste l’occhio si sofferma su quella di Bruno Gambarotta che recita“La mia vita si divide in due epoche storiche, prima di Caccuri e dopo Caccuri”. E’ la citazione che più si attaglia a ciò che si prova passeggiando per le vie del paese e che risuona nel cuore rincasando, mentre l’anima scalpita nel desiderio ardente di ritornare a scoprire le innumerevoli e ulteriori bellezze di Caccuri.

IMMAGINI:

1. Panorama di Caccuri

2. Ingresso del castello

3. La cucina originale del castello

4. Chiesa di Santa Maria delle Grazie – Particolare della tela “Ultima cena”

5. Chiesa di Santa Maria del Soccorso - Altare di San Domenico

6. Cappella del Rosario – Soffitto

7. Ceramiche

8. Pasta fresca

9. Pitta, dolce tradizionale

10. Minestra tradizionale con cicorie e fagioli

11. Amaretti artigianali

12. Prodotti della terra ed erbe curative

13. Mattonelle con dedica Premio Caccuri

14. Murales Via Buonasera

Testo e immagini della dr.ssa Claudia G. Rubino, giornalista e Responsabile del Servizio promozione della Camera di commercio di Crotone, realizzati per il progetto "B-Kroton- Il bello della provincia di Crotone" dedicato ai ventisette comuni della provincia di Crotone.

Si ringrazia il Comune di Caccuri, in particolare il sindaco Marianna Caligiuri, la consigliera comunale Giusi Marasco, la componente dello staff del sindaco Anna Calfa, il professore Giuseppe Marino, la storica dell’arte Francesca Pasculli, la coordinatrice dei volontari dell’infopoint Rosanna Spina e i volontari Flavia Mercuri, Kiara Mosca, Luca Raimondo e Francesco Pignanelli, nonché gli operatori economici che ci hanno permesso di conoscere le loro aziende.