SANTA SEVERINA

1. Panorama di Santa Severina

SANTA SEVERINA

Ascendere a Santa Severina è affascinante come varcare la sponda di una “nave di pietra” capace di navigare nello spazio e nel tempo. Nello spazio, perché dal punto più alto del Marchesato lo sguardo abbraccia una moltitudine di colori volteggiando dal turchese del mar Ionio al verde della Sila. Nel tempo, perché Santa Severina conserva i resti stratificati della vita di tutte le popolazioni che hanno abitato l’imponente rupe su cui si erge. Fin dall’età del Bronzo e del Ferro tale luogo era animato da popolazioni indigene appartenenti al ceppo degli Enotri, che hanno lasciato poi spazio ai Greci, ai Romani, agli Arabi e ai Bizantini per i quali Santa Severina era centro nevralgico.

L’importanza di Santa Severina è attestata anche dal battistero, edificio bizantino risalente al sec. VII-IX, nonché più antico monumento ecclesiastico aperto al culto in Calabria, in cui è possibile, ancora oggi, ammirare capitelli con antiche iscrizioni e resti di affreschi raffiguranti scene sacre.

Collegata al Battistero da una porta nascosta è la Cattedrale di Santa Anastasìa. Eretta nel XII sec. da Ruggero di Stefanunzia, mantiene ancora il portale originario. Da segnalare all’interno il particolare Crocifisso “gravido”, opera lignea del XV secolo, l’affresco della navata sinistra (XV sec.) e l’ambone marmoreo del XVII secolo. Infine, da ammirare anche il soffitto a cassettoni con dipinto centrale e il pregevole coro ligneo con badalone, situato sul retro dell’altare marmoreo.

La scoperta dei tesori di Santa Severina non termina sulla soglia della Cattedrale, anzi prosegue nel Palazzo Arcivescovile, dove ha sede uno dei più importanti Musei diocesani di Arte Sacra della Calabria. Accedendo dalla sala degli stemmi si rimane estasiati dalla quantità e dalla fattura delle numerose opere esposte: non solo dipinti, statue e reliquari ma anche paramenti sacri, arredi ecclesiastici, libri liturgici e gioielli.

Attraversando piazza Campo, in cui è possibile ammirare simbologie alchemiche ed astrologiche, si passa in pochi metri, dai simboli del potere spirituale alle possenti vestigia del potere temporale: ossia il Castello.

Con i suoi oltre 10.000 mq, il castello, costruito sull’antico Kastron bizantino, domina il paese, esibendo una delle strutture meglio conservate di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Agli ultimi proprietari, i Grutther, è dovuto il cambio di destinazione del mastio da struttura difensiva a residenza nobiliare, come attestano i pregevoli soffitti affrescati e alcuni pannelli in legno di una porta, recanti scene con Colombina e Arlecchino.

Ad oggi il Castello ospita, tra l’altro, il Museo delle armi e delle armature, il Museo degli abiti d’epoca, il Museo della lirica e, di recente realizzazione, l’enoteca Valle del Neto.

La produzione viti-vinicola, infatti, è una delle attività più caratterizzanti l’economia del comune, congiuntamente con la coltivazione di agrumi, di zafferano e con la realizzazione di marmellate e conserve.

Oltre ai monumenti più noti menzionati finora, è bene dedicare un passaggio alla Chiesa di Santa Filomena nonché all’antico quartiere della Grecìa, da cui, scendendo sulla “cavalcata di Santa Anastasia”, è possibile ammirare le grotte usate dai monaci basiliani nonché i resti di un luogo di culto nonché di una delle porte d’ingresso alla città.

Dopo aver allietato la vista e l’olfatto con la folta vegetazione della macchia mediterranea che accompagna il digradare della collina su cui Santa Severina si colloca, sarà bene deliziare anche il gusto assaporando alcune delle prelibatezze che il territorio offre, come la carne podolica che ben si sposa con la croccantezza agrodolce della cipolla di Tropea caramellata.

Grazie all’eccellente stato di conservazione dei suoi edifici storici, Santa Severina, uno dei “borghi più belli d’Italia”, diventa contesto ideale per la rievocazione storica inscenata in occasione dell’annuale Festa Medievale, che vede come protagonisti sbandieratori, musici e figuranti in costumi d’epoca.

Salutiamo Santa Severina come ci si congeda da una principessa, senza voltarle le spalle e con la mente incantata dal suo racconto, un sussurro di racconti sacri e profani che si estende come un canto sulla Valle del Neto.

Immagini:

1. Panorama di Santa Severina

2. Battistero

3. Particolare di un capitello del Battistero

4. Cattedrale, il coro ligneo e il badalone

5. Il Castello

6. Particolare di una porta interna del Castello

7. Ingresso della cattedrale in occasione della rievocazione storica

8. Momenti della rievocazione storica Festa medievale

9. Veduta del ponte di accesso al Castello

10. Chiesa di Santa Filomena

11. Cavalcata di Santa Anastasia e grotte basiliane

12. Enoteca Valle del Neto

13. Tagliata di vitellino con funghi porcini e cipolla di Tropea caramellata valorizzata da fiocchi di sale nero di Cipro

Testo e immagini della dr.ssa Claudia G. Rubino, giornalista e Responsabile del Servizio promozione della Camera di commercio di Crotone, realizzati per il progetto "B-Kroton- Il bello della provincia di Crotone" dedicato ai ventisette comuni della provincia di Crotone.

Si ringrazia il sindaco di Santa Severina Lucio Giordano, la Pro Loco Siberene , la Cooperativa Aristippo a cui è demandata la gestione del Castello di Santa Severina e della Enoteca comunale Valle del Neto . Un ringraziamento particolare a Fernando Panza per le accurate descrizioni.